Estratto dell’intervista a Stefano Rodotà – di Annalisa Cuzzocrea su Repubblica.
D – Possibile che in tutti questi giorni non l’abbia chiamata nessuno del Pd? Che non abbiano voluto sondare le sue intenzioni?
SR – “Nessuno. Perciò mi sono irritato. Perché vedo in questa vicenda una grande ipocrisia. Io ho lavorato tanti anni con quelle persone. Quando ha fatto loro comodo, il telefono è stato molto utilizzato“.
D – Perché stavolta non l’hanno fatto? Convergere sul suo nome rischia di sembrare una resa a Grillo, o nel Pd c’è chi ha delle pregiudiziali contro di lei?
SR – “Ma io non sono stato scelto da Beppe Grillo. La mia candidatura girava in Rete da mesi, con sottoscrizioni, firme, appelli. Non è stata certo un’invenzione dei grillini. Nella loro consultazione on line, alcuni nomi sono venuti fuori più di altri perché erano già nel circuito. La mia candidatura non è stata un’invenzione o una forzatura. Non si può dire: “Se l’è inventato Grillo”. Girava, era stata molto appoggiata, e questo ha poi determinato la reazione della Rete che mi ha fatto arrivare tra i primi alle “quirinarie“”.
D – Tutto merito di Internet, quindi?
SR – “
Altri che non usano quello strumento avrebbero potuto usare il telefono
“.